Finalmente.
Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di chiarire che no, per quanto ormai titolati a entrare in supermercati, chiese e ospedali, non tutto è ancora concesso ai cani a ai loro padroni.
Qualcuno si è preso la briga di ribadire che contrastare lo schifo su cui
camminiamo ogni giorno per strada, tra escrementi solidi, liquidi e mix dei
due, è ancora possibile, e che voler bene ai cani non ha
nulla a che vedere con il rispetto che i loro egregi padroni dovrebbero
avere per il prossimo nonché per
la cosa pubblica, vale a dire strade e marciapiedi, che appartengono a
tutti, anche a coloro che un cane non ce l’hanno, che nemmeno desiderano averlo e che detestano fare
lo slalom tra cacche e liquami vari - portandosene comunque inevitabilmente una bella dose sotto le
suole delle scarpe, per quanto invisibile, e da lì direttamente in casa - , senza parlare poi di beni privati come ruote di auto, di biciclette o muri di edifici.
Due rappresentanti della forze dell’ordine di un paese in
provincia di Verona, sul lago di Garda, hanno infatti osato infliggere una multa ai padroni di due cani che
avevano fatto pipì contro un cestino per strada, come riportato da La Stampa, senza preoccuparsi minimamente di diluire
prontamente il liquame del loro adorato fido con una bella dose di acqua, che
tutti i padroni di cani dovrebbero portarsi dietro nell’eventualità,
per nulla remota, che il loro amico a quattrozampe decida di fare pipi contro i muri o
contro la carrozzeria delle altrui vetture.
E qui apriti cielo!
Sui social si è scatentata la solita bagarre conto i biechi
dispregiatori dei cani, rei di non voler lasciare le adorate bestiole libere di espletare
i loro bisogni dove loro più aggrada, a cui si è unita la voce della nota opinionista Rita Pavone che osserva che nelle
nostre civilizzatissime città c’è gente che “defeca in piedi” e che quindi a maggior
ragione sarebbe titolato Fido a
fare i suoi bisogni per strada, appartenendo al regno animale.
Peccato che i padroni delle suddette bestiole però non appartengano al regno animale, e che ci si aspetterebbe da loro un comportamento come minimo più urbano e civile. Certo, i cani sono animali, e fanno i loro bisogni dove glielo si permette, ma
questo non signifa che il padrone non possa dirigerli o distorglieli da certi
luoghi: non per nulla non solo si fa riferimento all'art. 639 del Codice Penale per l'imbarattamento di cose altrui, ma esiste anche una pronuncia della Cassazione del 2015, la n. 7082, che ha stabilito che i padroni dei cani possono essere ritenuti responsabili di
“imperizia e sciatteria” nella conduzione del cane, permettendogli di
imbrattare senza problemi auto e muri di edifici, ed è la stessa pronuncia che stabilisce come debbano essere i padroni stessi non solo a provvedere all’asportazione dei prodotti “solidi” ma anche ad una pronta diluizione della pipì - nel caso non si sia riusciti a distogliere il cane dalle altrui vetture o beni - con abbondante acqua.
E ora io mi domando: avete mai visto uno, dico UN padrone di
cane che si sia mai degnato di portarsi dietro una bottiglia di acqua per
sciacquare le auto altrui dalla pipì del suo protetto? E quanti sono quelli che
utilizzano regolamente paletta e sacchetto? L'unica che tutte le mattine esce con una bottiglia di acqua in mano, oltre a pargolo e zaino e con una notevole dose di improperi verso i cani e i loro padroni, è la sottoscritta.
La realtà quotidiana infatti è purtroppo costituita da giardini e parchi cittadini trasformati in latrine a cielo aperto inondate di bisogni dei cani, quegli stessi parchi che non
solo espongono all’ingresso il divieto di entrata per i quattrozmape, ma che spesso sono anche
attrezzati con una apposita area protetta tutta per i cani, ovviamente
puntualmente deserta: e che è, vuoi levare al tuo cane il piacere di fare i
bisogni dove poi ci giocheranno i bambini degli altri, e soprattutto vuoi
guastarti la passeggiata serale con
il tuo cane portandoti dietro paletta, sacchetto e pure bottiglia
d’acqua a per sciacquare la sua pipì? Ma va, ma dai, ma figurati un po’: è
tanto bello vivere così, sereni, felici, “nature”, dove tutti fanno quello che
vogliono, i cani cagano nei parchi e
i bambini subito dopo si rotolano in quella stessa erba, un mondo gioioso dove i
cani prima annusano il didietro dei
propri simili nonchè ogni singolo angolo di strada dove un loro
simile abbia già espletato i propri bisogni e subito dopo infilano decisi il muso, fino alle
orecchie, negli scaffali dei piani bassi dei supermercati, dove ormai sono ospiti
fissi e graditissimi – vuoi mica lasciarli soli soletti legati vicino alle casse,
eh, e che sono, bestie? -, leccando con avidità i pacchetti ivi presenti e che poi tu magari acquisterai e metterai in dispensa, magari tra i biscotti e i biberon per i pargoli, e sotto gli occhi compiaciuti del padrone di turno (delle
presente scenetta sono diretta testimone)?
In questo panorama desolante la multa per la pipì di cane
appare come un ultimo barlume di buon senso, civiltà e rispetto verso chi, pur
amando i cani, non ne possiede uno e soprattutto non ama essere attorniato dai
loro bisogni non rimossi o puliti da padroni incivili. Barlume che sembra destinato comunque a
rimanere isolato e solitario, in un mondo dove c’è chi dice che se gli umani sporcaccioni fanno i bisogni per strada, tanto vale che lo facciano pure i cani, in una gara
di civiltà che non prevede nessun vincitore, nessun premio e nessuno oro o
argento per nessuno: solo tanta cacca per tutti.
E' il progresso, bellezza.
Ah, e per i cani negli ospedali? E io che sono allergica? E io che ne ho solo paura? E io che semplicemente non voglio aver cani tra i piedi in un posto dove magari sto pure male? Ho qualche diritto, io, che non sono un cane ma un semplice essere umano?
Beh, questo è un altro post.
Crediti: immagini da "Tipresentoilcane.com"
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