E a farne le spese per primi, come sempre, sono i più
deboli, che in questo caso sono rappresentati dai piccoli fruitori delle mense
scolastiche torinesi.
A loro, per un giorno al mese solo per iniziare, saranno categoricamente
proibiti noti cibi killer quali polli arrosto e patatine fritte, polpettine al
sugo e polentine con formaggio, già tristemente famosi per aver spedito al
Creatore battaglioni di pargoli affamati.
Per un giorno al mese, i piccoli alunni saranno infatti costretti
per pranzo a cibarsi esclusivamente
di minestrone di cavolo nero e insalatina di carote, lenticchie in umido e
fagioli in insalata. Una vera festa, per loro, nonché il giusto nutrimento dopo cinque lunghe ore di
lezione.
D’altronde, Chiara Appendino, il sindaco cinque stelle del capolougo
sabaudo, era stata chiarissima quando, all’inizio del suo mandato, aveva
inserito nel programma di governo la promozione di Torino come città “vegan
friendly”, facendo subito infuriare orde di macellai timorosi di perdere il
lavoro così come di vecchi torinesi affezionati agli agnolotti al sugo
d’arrosto e ai bolliti misti.
Dopo aver fatto quindi fatto parziale dietrofront di fronte ai più coriacei macellai, l’Amministrazione
torinese pentastellata ha pensato
bene di tornare alla carica con il suo programma vegan-salutistico con soggetti
meno ostici e problematici, ovvero i bambini, trovando inoltre anche una
provvidenziale sponda in legioni di mamme informate, desiderose di nutrire i
loro pargoli secondo i più moderni dettami della moda dell’alimentazione, in
linea con autoproclamatisi “scienziati” nutrizionisti dai piedi scalzi o
secondo le più aggiornate teorie dell’alimentazione lette nell’attesa della
piega settimanale su Chi, Vero Cucina oppure su Facebook.
L’unica eccezione rispetto al ferreo e salutare menù vegano
sarà rappresentata dal formaggio: ai 25.000 piccoli fruitori delle mense
torinesi, l’Amministrazione Comunale permetterà ancora – bontà sua – di
insaporire la pastasciutta al ragù (di verdure, ovviamente) con una grattugiata
di Parmigiano Reggiano, unica consolazione per i piccoli affamati tra un mesto piatto
di zucchine in umido e una triste insalata di carote.
Una piccola gioia di origine animale, di fronte a tanto
fondamentalismo vegano.
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