Un paio di settimane fa, approfittando del tempo regalatomi
da una visita medica, me ne andavao tranquilla al mercato di Piazza Madama Cristina, qui a Torino, a far rifornimento di
fragole, che in questa stagione
non solo abbondano in ogni bancarella, ma che ormai spesso si trovano in grandi
confezioni da mezzo chilo a soli 3 o 4 euro per due cestini.
Lasciamo perdere che la maggior parte delle volte su due cestini acquistati uno
sia pieno per metà di fragole
mezze marce, e accontentiamoci del
fatto le altre volte con pochi euro ti porti a casa una dose industriale di
fragole.
Ricordo esattamente che era un venerdì, e quindi, visto che a memoria potrei dire esser passati una ventina di giorni, posso con una certa sicurezza affermare che
si trattasse di venerdì 5 maggio, proprio quello della poesia di Manzoni nonché
della morte di Napoleone.
Bene, tenete a mente qusta data, perché non è irrilevante.
Insomma, giro per il mercato e mi fermo a uno dei banchi che fa quasi angolo tra via
Madama Cristina e via Benardino Galliari e mi compro i miei bei due cestini di
fragole della Basilicata per soli tre euro.
Tutte fragole fresche, saporite e
zuccherine. Tant’è che nel giro della stessa giornata, sia fresche che sotto
forma di crostata, io e Gabriele ce le finiamo tutte.
Tanto che il giorno successivo, sabato 6 maggio sono nuovamente al mercato di Piazza Madama, ad approvvigionarmi di fragole, stesso posto, stesso banco.
“Buongiorno, vorrei altri due cestini di fragole, le ho già
prese ieri, erano molto buone…”
“Ah, sì, quelle della Basilicata, eccole. Fanno 8 euro, 4
euro a cestino”
“Ah…ma.. come, otto euro.. le ho prese solo ieri, stessa
marca, due cestini, e li ho pagati tre euro tutti e due…”
“Ah…sì.. ma sa… oggi…”, balbetta la tipa.
E io, parlandole sopra, la prevengo: “Ah, sì, capisco, oggi
è sabato e quindi alzate i prezzi"(per spennare i poveracci – tra cui la sottoscritta- che non possono fa la
spesa durante la settimana perché lavorano, e allora si riducono ad andare al
mercato al sabato mattina, trovando i prezzi lievitati anche del 100% rispetto
a quelli praticati durante la settimana, vorrei aggiungere. Ma lascio perdere.
E la tipa subito mi corregge: “No, no, non per quello…i
prezzi sono aumentati perché…perché le fragole ormai stanno finendo!! Ecco, sì, stanno finendo. Sono praticamente le ultime!”
“Ma..come le ultime – ribatto io - ci sono solo da nemmeno un mesetto”, puntualizzo,
giusto per far capire che non può
prendermi così impunemente per i fondelli.
“Eh, sì, ma stanno già finendo..per quello le abbiamo
aumentate rispetto a ieri..”
Lascio perdere, che vuoi ribattere di fronte a tanta faccia
di bronzo? Chiappo le fragole e me
ne torno a casa.
E ora, veniamo ad oggi, sabato 27 maggio.
Sono di nuovo al mercato. Stessa piazza, stesso mare.
E’ un tripudio di fragole. Belle, rosse, fresche, invitanti, dipingono di un colore rosso accesso praticamente tutti i
banchi di frutta e verdura. Non sono finite, anzi, ce ne sono un’infinità. Evidentemente sono finite solo nella mente e nelle intenzione di qualche commerciante disonesto che pensa di prenderti per i fondelli. E a volte, magari, ci riesce pure, ma non sempre. O comunque, non questa volta.