giovedì 5 gennaio 2017

LA SCIENZA NON E' DEMOCRATICA - laurea honoris causa in comunicazione a Roberto Burioni.



"Questa pagina non è un luogo dove la gente che non sa nulla può avere un civile dibattito per discutere alla pari con me  Qui ha diritto di parola solo chi ha studiato, e non il cittadino comune. La scienza non è democratica"
Finalmente! 
Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dirlo, e ci mette pure la faccia.
Ne avevamo infatti  tutti le scatole piene di sentire scemenze e banalità sciorinate da gente comune in nome dell'ormai onnipresente " politically correct" . Ne avevamo le scatole piene di spazzini che discettano di astrofisica e di astrofisici che vogliono insegnare il mestiere agli spazzini. 
E finalmente qualcuno lo ha detto forte e chiaro: basta perdere tempo dietro a gente che si sente titolata a parlar di fisica, politica o medicina  solamente  per aver letto due o tre articolo in rete, basta tuttologi che esprimono il loro parere autorevole nei campi più disparati che vanno dai commenti all'ultima sparata di Grilllo o Corona alla loro preziosa opinione in tema di fissione nucleare! 
Questo il succo del pensiero, esposto sulla sua pagina Facebook, di Roberto Burioni, medico di grande esperienza - e finora praticamente sconosciuto,  per sua grande fortuna,  ai più - che grazie a questo suo puntuto commento ha raccolto in pochissimo tempo migliaia di like e vagonate di condivisioni. 
La scienza non è democratica,  ci ricorda Burioni , due più due farà sempre quattro, fino a prova contraria, e uno varrà sempre, almeno in matematica e in tutte le scienze esatte,  veramente uno. 
E la scienza non è pane  per gli ignoranti, né per i cretini, si mettano pure l'anima in pace.
In un desolante panorama di pecore belanti e buonismo a manate, quella di Burioni è una voce che si distingue per  limpidezza e veridicità.  Speriamo soltanto che, in previsione delle migliaia di commenti non esattamente favorevoli che si posson sin da ora prevedere, il  nostro non si senta in dovere di fare una totale o parziale marcia indietro -  come direttori di giornali di lungo corso ben più noti di lui si son sentiti di fare proprio in questi giorni, con buona pace di tutti i "webeti" - rettificando un pensiero corretto e inconfutabile come solo un pensiero scientifico sa essere
Bello però anche il commento di un follower, che  ribatte  affermando che "considerato che lei utilizza una piattaforma di comunicazione, pur non avendo alcun master in comunicazione, ritengo non sia titolato a parlare con me".
Ma in realtà, il master in comunicazione, a Burioni,  glielo si dovrebbe dare di corsa, insieme a  una laurea honoris causa,  visto che grazie ad  un semplice post su Facebook è riuscito a raccogliere migliaia di entusiasti fan.
La sottoscritta compresa.







1 commento:

  1. Io trovo orrendo, semplicemente, che costui si permetta di definire con tanto disprezzo il "cittadino comune" rispetto a colui "che ha studiato", come se anche egli non fosse un cittadino e "comunissimo" per giunta, rispetto a tutto ciò che non ha studiato. Lo trovo veramente repugnante e reazionario, questo concetto della cittadinanza. Qualunque cosa costui sappia della più piccola parte del nostro corpo.
    Che gli incompetenti siano fastidiosi passi, ma lo sono per petulanza, non per ignoranza. E questa imprecisione nella definizione mi pare grave per "coluio che ha studiato", data la prosopopea con cui fa tale affermazione.
    Ma ci rendiamo conto che così ritorniamo al feudalesimo? A quando la riduzione del suffragio universale (già si legge in controluce che il "cittadino comune" non dovrebbe parlar di politica...).
    Questa gente è pericolosa, quale che sia la specializzazione nel proprio campo, se essa è comprovata, s'intende.
    Il politicamente corretto non c'entra un accidenti, e "colui che ha studiato" dovrebbe sapere che si tratta di ben altra cosa.
    Quindi bisogna dire che è un emerito ignorante, anche se le cellule (mi auguro per il bene dei suoi lettori e dei suoi pazienti) non avessero segreti per lui.

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