venerdì 24 marzo 2017

LA PIZZA AL PADELLINO DI TORINO NON TEME RIVALI!








Torino è cambiata.
Bene, direte voi, e a noi...? 
Ma soprattutto, cosa c'entra questo con la pizza al padellino? Ma, ancora più importante...cosa diavolo è la pizza al padellino???
E qui mi riallaccio a Torino. 
A Torino che è cambiata. In peggio -  secondo me, in tema di pizze -  sin  dagli  anni '70, dall'avvento, cioè, del'usurpatrice, della pizza al mattone, meglio conosciuta come 'la napoletana'
Per i più, ai giorni nostri, la napoletana è ormai la pizza per antonomasia, l'unica, verace, insostituibile e inconfondibile.
Ma non è sempre stato così. 
O meglio, non è sempre stato così a Torino.
Fino all'inizio degli anni '70, quando io ero ancora  "fanciullina",  la pizza al mattone a Torino manco si sapeva che cosa fosse. Nè la pizza nè il mattone. C'era solo la pizza. Al padellino, naturalmente. O al tegamino, come dir si voglia.
Non c'erano mega pizzerie come ora, anzi, non c'erano nemmeno tantissime pizzerie, e la pizza (al padellino) si comprava -  e il più delle volte si portava a casa -  in piccole pizzerie che oggi potrebbero somigliare a delle rosticcerie,  semplici, senza pretese, alla buona, dove si preparavano solo pizze al padellino e farinata. 
E a Torino l'abbinata è ancora così: dove c'è la pizza al padellino, fanno anche la farinata. Dove fanno la pizza al mattone, no (meno cento punti già solo per questo).
Ma veniamo al dunque:  che cos'è, allora,  'sta pizza al padellino, anzi,  che cosa NON è. 
NON E' una pizza al taglio di forma rotonda in teglia singola altrettanto rotonda. Non è menchemeno una pizza tipo fornaiobarrapanettiere ma calda. E'..la pizza! 
Alta, soffice, con un diametro che non supera mai i venti, venticinque centimetri, cosparsa di generoso formaggio, penosa ma nello stesso tempo pizzosa.
Cotta in umilissimi forni spesso elettrici e non a legna (sì e sì!), non preparata al momento ma solo cotta al momento, prelevata, insieme a tutto il padellino, solamente al momento di cuocerla. 
Ricordo con vero affetto come ce la davano da portar via, a me e mia nonna, piegata in due (ebbene sì!), in quella carta bianca oleata da dove sprigionava un odore, un profumo di formaggio colante, mentre mia nonna si lamentava che da 450 lire era passata a 500 ed era una vergogna!
E' lei, la mia pizza, mia e di tutti  noi vecchi ragazzi torinesi. 
E così è stato appunto fino  ai primi anni '70, quando cominciarono a venire fuori le pizzerie con pizza al mattone: larga, una padellata di pizza, sottile, che più sottile è meglio è, dura, coriacea, che se non la mangi entro 10 minuti diventa una suola da scarpe (tranne rare eccezioni), importata nientepopodimeno che  dalla patria della pizza, alias Napoli. 
E come poteva una umile pizza al padellino, senza natali blasonati, sopravvivere a cotanta nobilitate? 
Fatto sta che, piano piano, le vecchie pizzerie al padellino, scomparvero, sparirono, si estinsero, come gli australopitechi. 
Divennero poche e impaurite, quasi vergognose di esistere,  e noi, nostalgici della vecchia pizza al padellino e mai ricredutici, diventammo tutti pezzi da museo, trogloditi che la pizza manco sanno dove sta di casa e che con le papille gustative degne di uno struzzo;  dei paria, soli, meschini e abbandonati, come la pizza al padellino. 
Ma Torino è cambiata.
In seguito alle
In seguito alle olimpiadi della neve del 2006, Torino va. Vende. Arrivano turisti. Mangiano bagna caoda (leggi bagna cauda). Bolliti misti. Bagnetto verde. E...toh, guarda, c'è una nuova pizzeria al padellino..toh, un'altra... ma che è, tutte 'ste pizze al padellino, ma chi è, 'sta pizza al padellino??
E' un prodotto di Torino, della Torino turistica, e vende, e quindi ben venga il turismo. E lunga vita alla pizza al padellino.

E  per fortuna, ancora sopravvivono a Torino alcune pizzerie storiche come il "Cit ma bon" (leggi Cit ma Bun, Piccolo ma buono) in Corso Casale, o come Michele in piazza Vittorio, come Cecchi, come Dessì, Miky e qualche altro intrepido. E assieme alle vecchie pizzerie, ci sono quelle nuove, una per tutte Il Padellino di Corso Vinzaglio, e tante altre che stanno a testimoniare che la pizza al padellino, con il suo cuore morbido, con la sua crosta bruciacchiata, con il suo ripieno abbondante non ha nulla da invidiare a pizze napoletane, romane o  liguri. La pizza al padellino di Torino è unica.  E non teme rivali!

(Testi da  un mio vecchio post di alcuni anni fa; foto pizza de Il Padellino)






Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.