E’ lei, la pastiera napoletana, che si aggiudica il primato di
ricetta più cercata dagli italiani per l’anno 2018, così come riportato
da Google Trends, la classifica delle top ten dei vari settori che ogni
anno il portale di ricerca pubblica nel mese di dicembre.
E’ proprio la pastiera, qundi, la ricetta che gli italiani si sono
più affannati a cercare durante quest’anno che sta perfinire, e che è
riuscita a spodestare persino un peso massimo come il tiramisù, che di
fronte a tanto successo si è dovuto accontentare di un misero secondo
posto, davanti alla sempreverde pasta alla carbonaa, al terzo gradino
sul podio.
In effetti, bisogna riconoscere che la pastiera napoletana la fa da
padrona, su Google, da almeno un paio d’anni, considerato che già lo
scorso anno si era piazzata al vertice con un decorosissimo terzo posto,
sorpassata solo dal migliaccio, sempre napoletano, e dalla carbonara,
mentre nell’anno ancora precedente, il 2016, ancora nonfigurava tra le
magnifiche dieci ricette più cliccate dagli italiani.
In realtà, però, classifiche a parte, è ormai già da diversi anni che
il dolce partenopeo è in cima alle classifiche dei dolci più amati,
fotografati e instagrammati dagli italiani. Il tipico dolce napoletano,
che un tempo veniva preparato principalmente durante il periodo
pasquale, è infatti oggi non solo di moda tutto l’anno, ma è anche
diventato un po’ il simbolo del dolce pasquale in tutta Italia, e non
solo in Campania, spiazzando ogni altro, colombe e agnellini di marzapane compresi. Questo probabilmente anche grazie al fatto che il
grano necessario a preparare il ripieno del dolce è oggi reperibile
facilmente in ogni supermercato, già cotto e pronto all’uso nel suo bel
barattolo, mentre un tempo la lavorazione, che prevedeva di cuocere
lentamente i chicchi di grano nel latte fino a renderli morbidi e
cremosi, era senz’altro più lunga e complessa.
O forse, il motivo di tanto successo sta nel suo aspetto, genuino e
rassicurante, un aspetto che sa di buono, di casa, di semplicità, merce
che oggi va per la maggiore, almeno a parole e in foto. Insomma, fatto
sta che per un motivo o per l’altro, la pastiera oggi è diventata “Il”
dolce italiano per eccellenza, non solo per il periodo di Pasqua ma per
tutto l’anno, come testimonia appunto Google Trends.
Giusto? Sbagliato? Siamo davvero tutti d’accordo sulla supremazia di
questo dolce al di sopra di ogni altro, al di sopra di panettoni,
colombe, cremosi e tiramisù?
Bene, sappiate allora che chi scrive non è d’accordo. Per nulla.
Ho assistito per anni, sui social, al dilagare di foto di pastiere
propinate in ogni salsa, ne ho assaggiate diverse versioni, sia
casalinghe fatte da nonne partenopee doc, sia ordinate nelle migliori, e
anche peggiori, pasticcerie di Torino, che può vantare diversi maestri
pasticcieri che le pastiere, come qualsiasi altro dolce, le sanno fare
allaperfezione. E per me il verdetto è sempre stato quello: la pastiera
non mi piace. Troppo massiccio il ripieno con il grano, troppo
impegnativa lo sforzo che la consistenza che la frolla e la crema di
grano e ricotta richiedono alle mie fauci pur non delicate. Insomma, in
una sola parola, troppo pesante. Vuoi mettere con una morbida cassata,
anche fatta in casa, con il suo bel bordo fatto di morbido marzapane
preparato in quattro e quattr’otto con zucchero a velo e mandorle, con
il suo avvolgente ripieno a base di ricotta e quel sapore agrumato dato
dai canditi e dall’acqua di fiori d’arancio? Vuoi mettere, anche senza
scadere in eccessive decorazioni barocche e ridondanti, la scintillante
bellezza della zuccata color dell’oro, del verde-acqua del cedro
candito, del bianco niveo della ricotta fresca di pecora? E che dire
della cassata al forno, la versione primigenia della cassata, anche lei
di una delicatezza e di una morbidzza senza pari? Ecco, quando io penso
alla cassata, alla sua morbida crema, al suo profumo e alla sua
consistenza ineguagliabile, non posso fare a meno di chiedermi perché.
Perché la pastiera sta avendo un così enorme successo pur essendo un
dolce, a mio modesto parere, non certo eccezionale, mentre la cassata è
nettamente staccata in Google Trends, su Instagaram e sui social vari.
Il motivo davvero non lo comprendo, e in fondo, da brava mezza
siciliana, me ne rammaraico. Ma forse, la soluzione del mio dilemma sta
tutta, semplicmente, nella parole di un noto detto: “de gustibus non
disputandum est”.
Proprio per questo io continuo, e continuerò imperterrita, a
preferire sempre, comunque e dovunque, a una fetta di pesante pastiera,
un boccone di morbida, soave, delicata cassata siciliana.
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